Tale strategia è stata rinforzata poi dall’Accordo di Parigi nel 2015 e dal successivo Clean Energy For All che conteneva otto provvedimenti legislativi proposti dalla Commissione, che avrebbero poi dovuto essere recepiti dagli Stati membri. Un pacchetto di norme utili a uniformare la strategia all’interno dell’Unione.

Nei congressi e negli incontri ufficiali che sono seguiti è sempre stata ribadita la necessità di avere una visione a lungo termine verso un futuro più pulito, più sostenibile e a basse emissioni di carbonio, con l’obiettivo di creare un sistema energetico integrato paneuropeo entro il 2050. A partire dalla strategia di decarbonizzazione nel lungo periodo, è stata elaborata la Vision 2050. Visione molto ambiziosa che si basa sul coinvolgimento dalle parti interessate. Gli attori chiamati in gioco sono gli stessi che opereranno la trasformazione del sistema energetico: oltre ai legislatori nazionali, gli operatori nel settore della distribuzione e trasmissione di energia, i fornitori di tecnologie di accumulo e servizi, i produttori e venditori di sistemi energetici e informativi, i fornitori di software e tecnologie di informazione e comunicazione, i centri di ricerca e le università.

Gli obiettivi principali sono tre: affidabilità nella fornitura di energia; protezione dell’ambiente, per raggiungere la neutralità climatica e l’economia circolare nel 2050; servizi energetici competitivi.

Se la visione energetica al 2030 era altamente tecnologica e fortemente integrata, in quella al 2050 il livello di integrazione di tecnologie all’avanguardia è ancora maggiore e tutte le risorse vengono sfruttate in ottica di recupero. Anche l’utente finale è completamente integrato: offre e usufruisce di servizi energetici in una visione comunitaria e partecipa al processo di produzione, utilizzo, recupero, salvaguardia ambientale in un’ottica largamente, anche se non ancora completamente, circolare (a causa degli scarti e delle inefficienze non riciclabili). In questo scenario l’accumulo energetico diventa decisivo per garantire continuità nell’erogazione e nella distribuzione dell’energia agli utenti.

E dopo il 2050? Sarà necessario garantire comunità energetiche con minimo spreco di energie e risorse, facendo leva su innovazione, ricerca e sviluppo. Grazie al calo dei consumi dovuti all’efficienza e all’innovazione tecnologica, insieme con la forte integrazione delle risorse disponibili, si riuscirà a bilanciare completamente la stagionalità delle rinnovabili.

Questo scenario dovrà essere accompagnato dalla sostenibilità ambientale e necessiterà, per un’integrazione perfetta, di un gran numero di dati scambiati e analizzati. Importante sarà sincronizzare la velocità della risposta dei sistemi di produzione e consumo a domanda e offerta. Così sarà realizzata la visione di una società energetica completamente allineata. Energy Team