Le problematiche connesse all’inquinamento indoor interessano tutta la popolazione esposta, ma il fenomeno risulta rilevante soprattutto per i soggetti più fragili, quali anziani e bambini ed individui già affetti da patologie croniche (malattie cardiache, respiratorie, asma bronchiale e allergie) che trascorrono sino al 90% del proprio tempo del proprio tempo in ambienti domestici e scolastici. Nel 2009 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’inquinamento indoor è stato responsabile del 2.7% delle malattie nel mondo, del 4.6% delle morti in Europa e del 3,1% delle infezioni respiratorie acute nei bambini da 0 a 4 anni.

In tale ambito Sotacarbo sta sviuppando uno studio volto ad analizzare e approfondire la tematica relativa alla qualità dell’aria indoor (IAQ) in ambienti di vita confinati quali scuole e uffici. La prima parte dell’attività ha riguardato lo studio della tematica della qualità dell’aria indoor, dei tipi di inquinanti e relative fonti. La seconda parte è stata incentrata sullo studio della sensoristica disponibile in commercio per la misurazione dei principali inquinanti dispersi nell’aria indoor, aspetto cruciale per garantire ambienti sani e confortevoli per le persone che ne usufruiscono. In generale è possibile distinguere tra sensori di I, II e III livello che si differenziano per costo, semplicità tecnologica e affidabilità dei risultati.

Sotacarbo ha quindi avviato campagne di misura, con strumentazione e modalità operative con cui monitorare la concentrazione degli inquinanti e le condizioni microclimatiche all’interno di due edifici della pubblica amministrazione del Comune di Carbonia (l’istituto ospitante la scuola media Sebastiano Satta e l’edificio ospitante il Centro di Ricerche Sotacarbo). Gli Obiettivi della campagna di misurazioni sono così riassunti:

  • Identificare le possibili sorgenti di inquinamento dell’aria indoor e valutare le condizioni microclimatiche in assenza o in presenza degli studenti e dei lavoratori.
  • Effettuare un confronto con i valori guida stabiliti dalle Autorità competenti (es. Azienda Sanitaria Locale- ASL), raccomandati da Organismi internazionali (es. OMS) o individuati dal datore di lavoro, per verificarne il rispetto.
  • Verificare il corretto funzionamento degli impianti tecnologici di condizionamento e degli specifici ricambi d’aria per le diverse aree o locali.
  • Promuovere ed attuare una corretta strategia di prevenzione della salute e di riduzione dell’esposizione, con particolare riferimento agli studenti e al personale più vulnerabile, in relazione alla permanenza in un determinato ambiente.
  • Divulgare alla popolazione l’elaborazione dei dati raccolti sul portale AUREE.

La scelta di effettuare le campagne di misura della qualità dell’aria all’interno di questi edifici deriva da molteplici motivi. Gli edifici scolastici ricadono tra gli ambienti particolarmente rilevanti in termini di caratteristiche degli occupanti e di impatto a lungo termine della qualità dell’aria indoor. Le scuole sono infatti frequentate da soggetti potenzialmente fragili, in numero elevato e per prolungati periodi (circa 1000 ore all’anno per un alunno di scuola secondaria di primo grado). Gli edifici scolastici sono inoltre spesso inefficienti dal punto di vista energetico e privi di adeguati impianti per il ricambio e il trattamento dell’aria. Da studi di settore è emerso come una scarsa qualità dell’aria interna, un ambiente poco organizzato e insoddisfacente, abbiano ripercussioni negative sulla frequenza e sul rendimento scolastico, sul livello di comfort, sulla produttività degli insegnanti e siano strettamente correlati all’aumento delle assenze per malattie.

Così come nelle scuole anche negli edifici adibiti ad uso ufficio ci sono diversi spazi in cui più lavoratori trascorrono molte ore della giornata. Anche in questo caso la scelta di monitorare questa tipologia di edificio ha molteplici ragioni che riguardano la salute e il benessere dei dipendenti:

  • l’aria di scarsa qualità può infatti contenere sostanze inquinanti come polveri, sostanze chimiche e allergeni. L’esposizione prolungata a tali sostanze può causare problemi respiratori, allergie, mal di testa, affaticamento e altri disturbi che influiscono sulla salute dei dipendenti portando ad un aumento dell’assenteismo.
  • Un’inadeguata qualità dell’aria può influire negativamente sulle prestazioni cognitive e sulla produttività.

Studi di settore hanno dimostrato che un’aria di buona qualità con livelli adeguati di ossigeno e bassi livelli di inquinanti, può migliorare la concentrazione, l’attenzione e le capacità cognitive degli individui.

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