Nelle scuole e negli uffici ci sono diversi spazi in cui più lavoratori trascorrono molte ore della giornata. Monitorare la qualità dell’aria indoor in questa tipologia di edificio è una scelta dettata da molteplici ragioni. I dati raccolti possono infatti essere adoperati per adottare misure correttive come ad esempio l’implementazione di sistemi di ventilazione adeguati e la scelta di opportuni materiali da costruzione o arredo. Gli edifici scolastici ricadono tra gli ambienti particolarmente rilevanti in termini di caratteristiche degli occupanti e di impatto a lungo termine della qualità dell’aria indoor. Le scuole sono infatti frequentate da soggetti potenzialmente fragili, in numero elevato e per prolungati periodi (circa 1000 ore all’anno per un alunno di scuola secondaria di primo grado). Si aggiunge il fatto che spesso le scuole sono inefficienti dal punto di vista energetico e prive di adeguati impianti per il ricambio e il trattamento dell’aria.
Una scarsa qualità dell’aria interna, un ambiente poco organizzato e insoddisfacente, hanno ripercussioni negative sulla frequenza e sul rendimento degli occupanti, sul livello di comfort, sulla produttività e sono strettamente correlati all’aumento delle assenza per malattie (problemi respiratori, allergie, mal di testa, affaticamento, spossatezza).
Nell’ambito del progetto Auree è in corso di sviluppo l’attività di Monitoraggio IAQ (Internal Air Quality) che riguarda la misurazione continua e la valutazione in tempo reale di parametri ambientali oltreché la determinazione delle condizioni microclimatiche interne di luoghi di lavoro. In particolare, lo studio mira sia a individuare la potenziale presenza di inquinanti specifici (polveri, sostanze chimiche e allergeni) negli edifici, sia a valutare il comfort termico, al fine di garantire ambienti salubri e confortevoli, rappresentando il punto di partenza per qualsiasi intervento di miglioramento e di retrofit ambientale prima ancora che energetico. Ma quali sono i principali contaminanti che possono essere presenti all’interno degli ambienti e che destano particolare preoccupazione? Forse il più noto è l’anidride carbonica, prodotta principalmente dalla respirazione e dall’attività metabolica. Questa rappresenta uno dei principali contaminanti degli ambienti indoor e può accumularsi negli spazi chiusi mal ventilati fino a raggiungere concentrazioni elevate. Le conseguenze di vivere in un ambiente ricco di anidride carbonica sono affaticamento, sonnolenza e difficoltà di concentrazione. Un altro tipico inquinante prodotto sempre dall’uomo è il fumo di sigaretta che genera insieme un complesso di oltre 4000 sostanze chimiche altamente tossiche e potenzialmente cancerogene. Ci sono poi i composti organici volatili, ossia delle sostanze chimiche che vengono rilasciate da una varietà di prodotti che usiamo quotidianamente, come detergenti, vernici, cosmetici e mobili. Uno di questi è la formaldeide, classificata dall’agenzia nazionale per la ricerca sul cancro come cancerogena per l’uomo in concentrazioni elevate, che può essere rilasciata nell’ambiente anche per diversi anni. Un’altra fonte di emissione di contaminanti sono le stampanti, le fotocopiatrici e i computer che possono emettere un certo quantitativo di polveri sottili pericolose se inalate in quantità elevata e per prolungati periodi. Non solo in ufficio ma anche a casa, ad esempio, la cottura dei cibi può portare alla formazione di polveri sottili, pericolose per la salute umana se inalate in quantità elevata e per prolungati periodi. Un altro inquinante da non sottovalutare e che potrebbe essere presente negli ambienti indoor è il radon, un gas radioattivo cancerogeno che si trova naturalmente nel terreno e nelle rocce. Il radon può penetrare negli edifici attraverso infiltrazioni, accumulandosi fino a raggiungere livelli pericolosi per la salute umana. Anche la ventilazione così come un valore di umidità relativa non adeguato può contribuire a una cattiva qualità dell’aria. Un esempio sono le case più moderne, dotate di infissi di ultima generazione che isolano la casa dall’esterno, che causano accumulo di umidità e visto l’efficace isolamento e la mancanza di ventilazione, generano problemi come la formazione di muffa e danni ai materiali da costruzione.
Come casi studio del progetto Auree, sono stati individuati due edifici ad uso pubblico ubicati nel territorio del Comune di Carbonia (la scuola media Sebastiano Satta e il fabbricato ospitante gli uffici del Centro di Ricerche Sotacarbo) dove verranno svolte campagne di monitoraggio sulla qualità dell’aria interna e sui principali parametri microclimatici. Nel corso del 2023, è stata individuata la sensoristica disponibile in commercio per la conduzione delle campagne di misurazione in ambienti confinati. In generale è possibile distinguere tra sensori di I, II e III livello che si differenziano per costo, semplicità tecnologica e affidabilità dei risultati. I sensori di I livello sono dispositivi low-cost, compatti e di facile utilizzo che, acquisendo i dati in tempo reale, determinano l’andamento degli inquinanti di interesse, fornendo al contempo informazioni ed indicazioni su possibili situazioni critiche. Tra i principali sensori di I livello per il monitoraggio della IAQ si individuano: sensori di CO2, sensore Radon, sensore di temperatura e umidità relativa, sensori a fotoionizzazione in miniatura (PID), elettrochimici (EC) e a semiconduttori di ossido di metallo (MOX). Questi ultimi generalmente utilizzati per la rilevazione di inquinanti gassosi come monossido di carbonio (CO), biossido di azoto (NO2), ozono (O3) e composti organici volatili (TVOC). I sensori di II e III livello sono strumenti certificati, dal costo elevato che offrono elevata precisione del dato, a fronte di una notevole complessità di utilizzo che richiede tarature frequenti e l’ausilio di un operatore con competenze specialistiche.
Tramite il portale Auree.it le campagne di misura dei parametri per il monitoraggio della qualità dell’aria indoor (IAQ, microclima) dei due edifici pubblici del Comune di Carbonia verranno divulgate alla popolazione. Come? L’elaborazione dei dati raccolti e aggregati in grafici, tabelle, cruscotti etc verrà condivisa in un’apposita sezione “Monitoraggio IAQ” di Auree.it nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati. EnergyTeam