Tra il 2021 e il 2024 il mercato delle smart city, compresi i segmenti dell’energia, della sanità e della sicurezza, dovrebbe crescere ogni anno del 23%, per un ammontare pari a circa 2,1 trilioni di dollari.  Numeri che spiegano l’interesse per questo mercato.

Ma quella delle smart cities non è solo una partita economicamente interessante. Proprio la recessione economica causata dal COVID-19 ha reso necessaria una gestione urbana più efficiente di prima. La “città intelligente” è infatti una piattaforma integrata che riunisce e gestisce tutte le tecnologie su cui è basata, ossia l’Internet of Things (IoT), l’Intelligenza Artificiale (AI), i Big Data e i Data Science, attraverso due grandi strumenti comuni: il Cloud e la Blockchain. Quest’ultima – tradotta letteralmente: catena a blocchi – è una tecnologia che può svolgere un ruolo chiave. Come? Consentendo ai membri della rete di scambiare dati e informazioni con un alto grado di affidabilità e trasparenza, senza la necessità di un amministratore centralizzato. Le aziende possono condividere informazioni senza perderne la proprietà e il controllo.

Le città poi hanno una varietà di potenziali “parti interessate” e lo scambio di dati è essenziale per avere servizi urbani altamente convenienti e soddisfacenti. La Blockchain in definitiva è una sorta di database virtuale in tempo reale, che permette la condivisione di informazioni in modo sicuro, garantendo il mantenimento dei servizi offerti dalle città smart. Essendo un registro digitale distribuito e decentralizzato, la tecnologia Blockchain ha il potenziale per diventare un sistema operativo “sommerso” che governa il modo in cui funzioneranno le nostre città in futuro, senza comprometterne la sostenibilità, potenziandone la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.

La prima smart city basata sulla Blockchain è nata a Tokyo, in Giappone, a maggio 2018 nel distretto di Daimaruyu. Centoventi ettari di proprietà della Mitsubishi sono stati bonificati e trasformati in una città intelligente, tramite una combinazione di Blockchain e Internet of Things. Nell’area di Daimaruyu sono presenti 106 grattacieli, 4.300 uffici, 40 mila ristoranti, 90 mila negozi, 13 stazioni ferroviarie e metro e 16 delle più grandi aziende hanno lì la loro sede principale. L’infrastruttura tecnologica, in questo ampio numero di edifici e trasporti, permette di condividere le informazioni di tipo economico che arrivano dai palazzi di proprietà di Mitsubishi, dai sensori IoT dei bus, dai negozi in merito alla disponibilità dei prodotti, dai ristoranti sui tavoli liberi o dagli hotel sul numero delle camere disponibili. Tutto è connesso. Si può vedere quanto crescono gli affitti e come si muove il mercato immobiliare. L’obiettivo delle smart city è anche questo: migliorare i servizi per i cittadini e ridurre i costi per le amministrazioni tramite l’utilizzo della tecnologia.

Il sistema della catena a blocchi potrebbe anche essere utile per assegnare un’identità digitale a ciascun cittadino, in modo che possa accedere velocemente a un sistema interconnesso e sicuro anche nella gestione di attività burocratiche, fiscali, professionali o bancarie.

Affinché le città intelligenti possano davvero risolvere i problemi della società è essenziale metterle in comunicazione. Si deve garantire l’interoperabilità e il coordinamento tra più città intelligenti. In Giappone, è stato pubblicato di recente un documento di indirizzo sull’architettura di riferimento per le città intelligenti , che cita l’interoperabilità come uno dei concetti fondamentali.

Altre città come Göteborg (Svezia), Chicago (Stati Uniti) e Singapore sono chiari esempi di città innovative: altamente digitalizzate e con un modello di gestione urbana più avanzato e sostenibile per la mobilità, l’efficienza energetica, il trattamento dei rifiuti e la partecipazione dei cittadini. Queste città intelligenti hanno ispirato la creazione del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite Blockchain4Cities.

Secondo i ricercatori di Blockchain4Cities, i vantaggi più importanti della blockchain per le città riguardano: mobilità, energia e sicurezza (attraverso un unico sistema aperto, accessibile, trasversale, in grado di scambiare dati con i propri abitanti in tempo reale);  comunicazione digitale diretta tra amministrazioni e cittadini (senza bisogno di intermediari); trasparenza e efficienza (la Blockchain consente sia al pubblico che ai funzionari della città di conoscere l’origine e la destinazione di ogni risorsa e si può risalire a come vengono utilizzati i servizi cittadini senza compromettere la privacy delle persone). Di grande attualità è il ruolo che la blockchain e la digitalizzazione ricoprono nel settore energetico (rinnovabili, veicoli elettrici, edifici). Al riguardo, il legame tra blockchain e l’efficienza energetica è illuminante: la transizione energetica non si svilupperà senza soluzioni avanzate, che sono oggi parte integrante della transizione verso un futuro energetico verde e digitale. EnergyTeam