Il tempo degli annunci è finito, bisogna passare ai fatti: costruire un’infrastruttura urbana resiliente al cambiamento climatico e basata sulle energie rinnovabili è un’urgenza, una priorità non più rinviabile.

Sono le conclusioni del recente rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) e dell’International Climate Initiative (IKI): Rise of renewables in cities: Energy solutions for the urban future (L’ascesa delle energie rinnovabili nelle città: Soluzioni energetiche per il futuro urbano). Lo studio mette in risalto che le soluzioni tecnologiche basate sull’energia rinnovabile devono rappresentare la spina dorsale degli sforzi di decarbonizzazione dei centri abitati. Decisivi in questo senso la pianificazione urbana e lo sviluppo di reti intelligenti, l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie, come veicoli elettrici, sistemi di accumulo di energia e di gestione dell’energia smart per facilitare l’integrazione delle energie rinnovabili.

Le città e lo sviluppo urbano sono due aspetti cardine per affrontare il problema del cambiamento climatico. Oggi i centri urbani ospitano il 55% della popolazione mondiale, percentuale che entro il 2050, secondo le stime delle Nazioni Unite, supererà il 66%. Le città rappresentano i motori economici del pianeta (lì si concentra l’80% del Pil mondiale) ma sono anche responsabili di oltre il 70% delle emissioni totali di CO2 legate ai consumi energetici.

L’integrazione delle energie rinnovabili e del loro potenziale nei sistemi energetici locali è già parte della trasformazione in atto in molte città del mondo. Ben 671 hanno formalizzato l’impegno a raggiungere una quota elevata di energia prodotta da fonti rinnovabili e oltre la metà punta al 100% di produzione da energie rinnovabili, tra le quali Atlanta, Barcellona, Madrid e Toronto.

La maggior parte di queste città è concentrata in Europa e Nord America. Tuttavia, si prevede che altri 2,5 miliardi di persone affolleranno le città nei prossimi tre decenni: il 90% in Asia e Africa, e inevitabilmente in quelle aree la domanda di energia aumenterà. Il rapporto evidenzia come la sfida sia rappresentata proprio dalle città che non hanno ancora definito chiari obiettivi per le energie rinnovabili.
E’ anche vero che la maggior parte delle grandi città e metropoli che ha fissato gli obiettivi ha optato per una quota modesta di rinnovabili nel proprio mix energetico. Tra le metropoli solo Los Angeles (Usa) punta a raggiungere il 100% entro il 2045. Molto meno ambiziose città come San Paolo (Brasile) e Shenzhen (Cina), che puntano a quote di rinnovabili inferiori al 30%.

L’energia idroelettrica, la bioenergia e la termovalorizzazione svolgono già un ruolo significativo nelle strategie di decarbonizzazione urbana. E l’uso dell’energia solare e geotermica nelle città è in aumento, così come lo sfruttamento dell’energia eolica. In Africa e in Asia, l’energia solare termica ha un enorme potenziale nel settore del raffreddamento, stimato da 2.000 a 6.000 TWh entro il 2050.

La strada è già delineata con l’ambizioso programma di potenziamento dell’uso di sistemi di energia pulita entro il 2050. Un programma che, nonostante la disparità tra le regioni, unisce i settori dell’energia elettrica, degli edifici, dei trasporti, del riscaldamento e dell’industria per ottenere una maggiore efficienza del sistema energetico urbano nel nome della sostenibilità. EnergyTeam